Antonello Vanni
La filigrana della vita 
 
 
La forza che sospinge in alto il fiore 
anche tu la vedrai improvvisamente 
un giorno. Io l’ho vista tra i capelli 
di una bimba: vigorosi gareggiavano 
nel farsi avanti. La Natura, indifferente  
ad ogni discorso dell’uomo, ancora 
 
e ancora si propone. La vita 
indifferente ad ogni impressione 
di decadimento si rilancia 
da eoni, non molla, trovando 
chissà dove, chissà in quale profondo 
serbatoio il nutrimento. Non solo: 
 
ogni volta ha la forza di mandare 
nel mondo con un nuovo bagaglio 
di rinnovata freschezza e fantasia, 
ha la sfacciataggine di mandare 
come se non avesse mai mandato, 
non avesse mai conosciuto il tormento 
del mondo e il discorso dell’uomo. 
 
Io l’ho vista nei capelli di una bimba, 
nella scia delle anatre sull’acqua, 
nella macchia di margherite ridipinta 
sul prato annegato dall’alluvione. 
Anche tu la vedrai e vorrai dirlo: 
la filigrana che attraversa la vita 
 
oltre l’apparenza, una presenza 
che sempre ci parla e ci richiama. 
Ma tuo padre deve dirti anche le note 
più remote della nostra tessitura: 
è con esse che si svela il mistero 
del profondo serbatoio che ci nutre, 
 
del profondo serbatoio che ci attende, 
da cui nasce incessante la proposta. 
Quello è il luogo del ritorno della luce, 
del bagaglio di freschezza e fantasia 
dissipato e perciò restituito 
con un gesto che non vuol più trattenere. 
 
E non è un restituire misero 
e doloroso, che solo mantiene  
pari i livelli. È un tornare 
che nutre nuovi steli della vita, 
che crea nuove brillanti filigrane, 
se al dono si risponde con onore, 
se alla luce si risponde con la luce. 
 
 
OCCASIONE DELLA POESIA 
Dopo l’alluvione che ha sommerso tutto di fango, anche i più bei giardini sul Lago Maggiore, l’incontro con una bimba che gioca sull’erba tornata verde
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tu ami più loro 
 
 
Tu ami più loro: 
lo dicon le tacite offerte 
di occhi e di mani custodi 
di luce. 
 
Perdenti perduti: 
lo dice di un mondo lo sguardo 
volgare, metallo sonante 
di gelo. 
 
Ma noi dove siamo? 
Di luce o di gelo indecisi, 
non aridi ancora ma vivi 
in ascolto. 
 
Tu salvali allora, 
e salvaci, rompi il silenzio 
che invade le grida e le risa 
dell’uomo, 
per l’uomo. 
 
 
OCCASIONE DELLA POESIA 
Un gruppo di amici si prende cura di due ragazzi ciechi, fratello e sorella, guidandoli tra le acque del Lago Maggiore verso una barca sulla spiaggia di Maccagno (Varese) — estate 2006
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un mistero nel tempo 
 
 
Un mistero nel tempo, tra due, 
ci sorprende 
nell’estate sospesa sul lago. 
 
Tra le braccia, di nuovo straniero, 
ci impedisce 
di votare lo sguardo al silenzio. 
 
Silenzioso 
rinnovelli nel nostro cammino 
una luce che brilla tra fronde. 
 
Innocente 
ci proponi nel vento che imbriglia  
un istante 
di fresco respiro. 
 
 
OCCASIONE DELLA POESIA 
Un padre e una madre, e un bambino tra le loro braccia: misterioso evento dell’umanità che si ripete ogni volta, portando freschezza e speranza — spiaggia di Pino Lago Maggiore e Tronzano (Varese), estate 2006
 
Nota biografica
Antonello Vanni, classe 1967, si è laureato in lettere moderne con una tesi sull’identità giovanile a indirizzo psicopedagogico e si è perfezionato in bioetica presso l’Università cattolica di Milano. 
Insegnante di lettere, si occupa di tematiche giovanili riguardanti l’educazione all’affettività e alla responsabilità: nel 2004 ha infatti pubblicato per la Francesco Nastro Editore di Luino (Varese) il libro, recensito ad esempio da «Avvenire» e «Zenit» — nonché nominato da «Il Foglio» —, Il padre e la vita nascente. Una proposta alla coscienza cristiana in favore della vita e della famiglia (cfr. www.antonello-vanni.it) che raccoglie i testi delle lezioni che ha tenuto come docente presso l’Ateneo pontificio “Regina apostolorum” di Roma nei corsi e nei master di bioetica. 
Collabora poi con il professor Claudio Risé, per il cui saggio Cannabis. Come perdere la testa e a volte la vita — uscito a maggio del 2007 per le Edizioni San Paolo di Cinisello Balsamo (Milano) — ha guidato e gestito l’opera preliminare di ricerca e documentazione. 
Attualmente sta preparando una pubblicazione sulla figura paterna nella letteratura italiana da Dante a Manzoni, fino al romanzo e alla lirica del Novecento. 
Studia le relazioni tra letteratura ed esistenza umana con l’obiettivo di esplicitare l’aspetto conoscitivo, orientativo e costitutivo della letteratura stessa. In tal senso ha svolto un’intensa attività che lo ha portato a partecipare come relatore a numerosi convegni.
 
 
Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001 
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