Il sentiero
“del comico e dell’umorismo”
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“Vivere nel mondo come non fosse il mondo, rispettare la legge e stare tuttavia al di sopra della legge, possedere come se non si possedesse, rinunciare come se non fosse rinuncia: tutte queste esigenze d’un’alta saggezza di vita si possono realizzare unicamente con l’umorismo”.
(Hermann Hesse, Il lupo della steppa)
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“Un senso del comico abbastanza vivo da permetterci di vedere le nostre assurdità non meno che quelle degli altri può impedirci di commettere tutti i peccati, o quasi tutti [...]”.
(Samuel Butler, Taccuini)
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“Dove non c’è umorismo non c’è umanità; dove non c’è umorismo (questa libertà che ci si prende, questo distacco di fronte a se stessi) c’è il campo di concentramento”.
(Eugène Ionesco, Note e contronote)
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Due cuori e una capanna
-Un racconto di Annalisa Macchia-
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«Finalmente insieme! Ma perché non mi dici qualcosa di carino?».
«Fammi pensare. Mmmh... sì… “M’illumino d’immenso”».
«Cosa c’entra Ungaretti?».
«L’ha detto Ungaretti? Non me ne ricordavo. No, non c’entra niente, lui. Ma quando vedo te, io m’illumino d’immenso; tac, divento una lampadina accesa, anzi un’alogena. Ecco perché avevo in mente questa frase. È di Ungaretti, hai detto? È una frase famosa allora. Chissà dove l’ho sentita… ».
«A occhio e croce, mi sembri ancora piuttosto buio, comunque POESIA si chiama, P-O-E-S-I-A, ma forse è già grassa se ti sei ricordato le parole! E poi... “immenso”: ti rendi conto dell’assurdità? Tu ti illumini d’immenso e intanto non abbiamo nemmeno due metri quadrati tutti nostri per poter stare un po’ insieme».
«Non sarà una colpa se non guido e non ho la macchina! O è d’obbligo?».
«Veramente non pensavo a una macchina. Con uno atletico come te! A proposito ricordati di telefonare all’ortopedico per la tua scoliosi, fra poco camminerai ad angolo retto se continui a trascurarti... Dicevo, con uno atletico come te, sai che delizia rotolarsi in una Pandina di seconda mano! Ammesso che tu possa permettertela».
«Ringrazia il Cielo. Sono un lavoratore e guadagno. In confronto a tanti disgraziati mi sento un pascià. Se voglio, a una Pandina usata ci posso arrivare. Basta rinunciare a qualcos’altro. Il difficile è stabilire cosa. Forse un pasto solo al giorno è sufficiente. Si mangia tutti troppo al giorno d’oggi».
«Forse, non proprio tutti. Ho come l’impressione che, nel tuo caso, l’unica a guadagnarci, se proprio vuoi parlare di guadagni, sarebbe la linea. Saresti perfetto. Secondo i dettami dell’alta moda: tutti spigoli, niente curve».
«E ti par poco! Dài, stai serena, se si pensa a tutto quello che non va, non si vive più. L’importante è volersi bene, no?».
«Lo credevo anch’io, ma non so come spiegarti. Quando sono qui mi viene un magone, un magone… eppure non voglio la luna. Non mi ha mai spaventato il fatto che tu sia tanto più vecchio di me e, ammettilo, pure con qualche problemino... sissignore, ho capito, non tutti gli uomini possono essere dei superdotati: d’accordo, non toccherò più l’argomento. Stavo per dire: voglio stare con te, ma che so, magari in una casa».
«Una casa ce l’ho!».
«Già, due stanze con dentro una moglie, grassa per giunta, e tre figlioli… ».
«Colpa del governo! Invece delle case han fatto solo casini questi deficienti, non mi far dire parolacce. E dove vanno quei disgraziati se li butto fuori? La Gina, poverina, si arrangia con qualche lavoretto e paga l’affitto, per fortuna, ma non hai idea di quante spese ci sono ancora! Però, lo devo riconoscere, non mi fa mancare niente: camicie pulite e stirate… perfino un dolcino la domenica. Eh, ma l’amore… l’amore è un’altra cosa. Vieni, abbracciami un po’. Ti sento freddina oggi!».
«È notte, siamo in pieno inverno e qui il riscaldamento ce lo sogniamo».
«Sì, quello ce lo sogniamo, ma è un neo. Pensa in positivo. Un grazioso piccolo tetto sopra di noi a ripararci dalla pioggia e dal vento, intorno un lussuoso arredo, addirittura intere pareti rivestite di prezioso marmo, una quiete assoluta, e nessun problema con i vicini. Guardali, fanno la spia secondo te? Per di più, un mazzo di fiori non manca mai. E la cosa più importante: non costa niente. Apri le orecchie: NON COSTA NIENTE. L’hai presente quanto chiedono al giorno d’oggi per uno straccio di stanza? Guarda gli annunci. Sono proprio fortunato ad avere certe amicizie. A quel poveruomo basta un bicchier di vino, anche di quello fatto con le bustine, e si rabbonisce subito. Ti darebbe anche l’anima oltre alle chiavi del cancello! E una volta dentro, si può scegliere a nostro gusto! Su, rispondi, è vero o non è vero?».
«Per esser vero è vero. Però… ».
«Però cosa? Sei proprio incontentabile! Trovala tu un’altra soluzione. Vuoi l’amante, vuoi la macchina, vuoi la casa. Perdiana, cos’altro vuoi? Vuoi litigare? Lo sai, mi riscaldo subito. Sono fumino, io. Cercati uno più tranquillo se vuoi fare questi discorsi!».
«Ma dài, amore, non te la prendere. Forse hai ragione tu: per un amore così speciale, cos’altro se non un luogo speciale? Un luogo, in fondo, è solo un luogo, e a noi che importa del luogo? Sì, stringimi, abbracciami, possiedimi. Questo lumino non durerà all’infinito».
Annalisa Macchia
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Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001
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