Studio n. 5
Il moto del mare
ritma l’alga
e dirige rime d’amore
con algoritmi muti
e mugolii di balene
in azzurri di policromie
segnali un po’ segreti
per agguati di murene
in anfratti sovrappopolati
di esseri diafani sfaccendati
e gomene murate
in moquette di mucillagini
soubrette di calamari
e seppie scribacchine
triglie miss cartoccio
arrosti misti vivi
per cuochi espressionisti
con padelle di coccio
per pagelle di ristoranti
a tre e a quattro stelle
e squali criminali
terrore dei fondali
e aguglie top model
corteggiate con ardore
da scorfani depressi
frustrati da amori inespressi
pieni di complessi
bisognosi di amplessi
prima o poi sono lessi
una sorta di catalessi
per finire poi nei cessi
e nel mare esser rimessi
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Tema con brio, alla Brahms
Scappare da sé
che folle impresa
ritrovarsi
che bella sorpresa poi
rossori di visi
e mani intrecciate di cuori scuciti
stanchi di attese
accendiamo fuochi
nei ghiacciai dell’essere
reclamando eternità
recriminandoci dolci
nel buio confortevole
della city-car guscio di vita
ma s’intravedono gli sberleffi
di una creatura ragguardevole
solo una sagoma spenta
un poliedro di segmenti
lì sul sedile di dietro
denti senza labbra
occhiaie senza fondo
lì che biascica e fischia
clausole di contratti
microscopiche postille
arrampicature giuridiche
firmate da mani neonate
sì tanto tempo fa
all’inizio del viaggio
alla fine del non essere
qui ora parentesi di coscienza
noi ricercatori dipsomani
rapsodi di ricordi
immagini di film muti
in brusii di sale gremite
siamo spettatori
impazienti di vedere la fine
per poi uscire e cantare
le nenie del divenire ostinato del tempo
che batte sincopi inconcluse.
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Germano Mandrillo, nato a Taranto il 6 luglio 1949, si è laureato in lingue con una tesi sulla struttura emozionale de Le avventure di Gordon Pym di Edgar Allan Poe.
Insegna inglese e si occupa di docimologia e ingegneria didattica.
Ha fondato e diretto il mensile multilingue «London Bridge».
Tra le sillogi recenti, lo Zibaldino, piccola opera in prosa e poesia, concepita come regalo di compleanno al grande recanatese Giacomo Leopardi e la Ramlyrika (random-access memory+lirica=poesia della memoria ad accesso casuale), raccolta appositamente ideata affinché — si augura l’autore nella premessa — “s’incontrino gli ignoti del lettore e dello scrittore e diventino noti almeno tra loro”.
Tra i riconoscimenti ottenuti, si distinguono certamente il Premio “Giuseppe Tirinnanzi” di Legnano (Milano) e il Premio “Poesie sulle piastrelle” di Vado Ligure (Savona).
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Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001
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