Una recensione
a cura di Vera D’Atri
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Titolo più che mai indovinato per questa raccolta di poesie di Rossella Tempesta dal ritmo veloce e dalla contagiante passione per la vita.
Un libro che, nel dire la rettitudine e la fatica, riunisce forza a tenerezza senza attimi di resa o compromessi.
L’autrice non cede di un passo, si dà coraggio sulla via maestra perché possiede l’energia fatale delle parole ricreate dall’esperienza.
Continuamente dirige lo sguardo al quotidiano, alla meraviglia gioiosa di quanto la circonda e nello stesso tempo allo sconcerto di quanto è stato, di quanto è e di quanto si prepara ad essere il male; comunica con versi limpidi una testarda e impaziente dolcezza di fabbricare il mondo perfetto. Intuisce, sotto il groviglio esteriore della fretta e delle malerbe, il dominio di una natura che tutto può rendere sereno, migliore, autentico.
Nel dire “io chiederei di essere questi alberi” affiora una Dafne felice della trasformazione purché nessun male possa venirne alle creature e nessun pianto. È il desiderio dell’adorazione perenne della materia tutta e del suo mistero.
In più se “l’intuito è la ragione, solo un attimo prima della paura” mi sembra di veder qui tracciato il percorso utilizzato nella stesura dei versi, il rapido formarsi delle frasi, l’intuito che non accetta scambi di alcun genere e imprime velocità di senso, ché una più ponderata scelta nel narrare potrebbe non aver strumenti per descrivere altrettanto bene la vita.
E dalla paura l’autrice ricava lo spessore dell’ombra e l’impulso ad una pietà sincera che parla di umanità silenziosa, di vite che palpitano minuscole: “vede che gli uomini scendono sicuri le mulattiere/ correndo e senza luce/ vede che con la morte sdraiano le loro ossa nella terra tiepida/ nel cimitero vecchio, uguale alle terrazze delle case”.
Di volta in volta lo scenario cambia, ma resta l’amore, un amore per ogni forma di vita, per il mistero che vi è racchiuso, un tipo di amore cosmico che non sospende mai l’amicizia.
Vera D’Atri
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Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001
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