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Una recensione 
a cura di Luca Filippi
 
 
 
 
 
Alvaro Strada, 
La Presenza ~ La Presenza. 
Carte di viaggio, LietoColle, 
Faloppio, 2005
 
 
Nel romanzo La Presenza di Alvaro Strada c’è un gioco di piani paralleli che si inseguono. C’è il tempo dell’hic et nunc, in cui si muove Francesco, il protagonista, un patrizio veneziano che, ad onta di un’intelligenza brillante e una vasta cultura filologica, decide di abbandonare tutto per abbracciare la fede e diventare missionario. 
Poi c’è il tempo remoto, quello di un papiro misterioso in cui è scritto un nuovo vangelo. Un testo antico, anzi antichissimo, che racconta la vicenda umana di Cristo, ma in modo del tutto diverso da come questa è stata tramandata da santa romana chiesa e da come viene riferita dai vangeli sinottici. L’autore della sensazionale testimonianza è Giuda Iscariota, passato alla storia come il traditore per antonomasia, ma che qui scopriamo fratello gemello del Salvatore. 
Richiamato in patria da una misteriosa lettera, Francesco si trova a dover decifrare l’originale in armeno del manoscritto. Il lettore è testimone di un progressivo disvelamento dell’arcano, che genera un doloroso tormento interiore nel religioso. Si susseguono colpi di scena in serie, fino allo spiazzante e imprevedibile finale, in cui tutto il mondo del protagonista si ribalta e ogni certezza vacilla. 
Parallelamente assistiamo allo svolgersi della vicenda di Gesù, al suo tentativo di affermarsi come capo religioso e politico, e ai suoi scontri con il potere di Roma e con il Sinedrio. 
Il romanzo di Alvaro Strada è un’opera di spessore, che affronta, seppur nella forma apparentemente meno impegnativa del romanzo, il tema controverso della figura storica di Cristo. 
In questo testo esiste un continuo richiamo al dualismo: due fratelli nel presente, Francesco e Memo, e nel passato, Gesù e il gemello Giuda, e sempre ognuno è lo specchio rovesciato dell’altro, la parte mancante eppure necessaria. L’impianto narrativo è sostenuto da una solida ricerca storica. Il libro stesso, anzi, è costituito da due parti: il romanzo e, in appendice, un saggio storico (La Presenza. Carte di viaggio). 
Forse alla lettura avrebbero giovato una maggiore vivacità nei dialoghi e una caratterizzazione più netta dei personaggi. L’impressione è che si resti un po’ sospesi rispetto allo svolgersi della storia, senza riuscire a immergersi completamente nelle epoche e nelle situazioni in cui i protagonisti si muovono. 
 
Luca Filippi
 
 
Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001 
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