Una recensione 
a cura di Andrea Tommasi
 
 
 
 
 
Pietro Pancamo, 
Sia fatta la tua comicità. Paradise strips
Cletus Production, Roma, 2012
 
 
Cari amanti della lettura, nuntio vobis gaudium magnum: Sia fatta la tua comicità. Paradise strips è un’opera che si distingue (e mica poco, accidempoli!) per anticonformismo e “vasta” originalità. Non a caso i racconti di Pietro Pancamo sono scanditi da una prosa elegante, articolata e ricca di subordinate che per fortuna s’allontana, e in fretta, dagli eccessi paratattici che spesso inquinano e appiattiscono la narrativa commerciale di oggi. Senza considerare che le sette brevi storie raggruppate in questo volume elettronico si sono scelte come nume ispiratore addirittura l’umorismo — così vituperato, in genere, dagli scrittori italiani (e massime dai poeti). Pancamo lo promuove invece a protagonista assoluto, perché ha capito, evidentemente, che il vero sale della vita è la dolcezza (scusatemi il paradosso!) e che nulla è più dolce di una buona risata. Specialmente, poi, se intrisa di afflato filosofico ed utilizzata per mettere alla berlina le tante magagne della nostra società. Ecco allora che nella briosa novella posta a coronamento della raccolta, i ragionamenti strampalati del povero Noè (intento a riflettere convulsamente isterico sulla sfortuna di vivere e a districarsi in barca a remi fra i cavalloni giganteschi di un oceano furioso e pluviale) servono a dimostrare che il mondo attuale, in quanto dominato da una viltà micidiale, ormai è ridotto a un diluvio universale d’egoismo misto a corruzione. E qui giunto, voglio anche precisare (aprendo una parentesi) che le scombiccherate elucubrazioni all’impazzata del malcapitato vogatore si configurano fra l’altro come omaggio spiritoso (dunque amichevole) a quegli sfoghi introspettivi, tormentosamente autoanalitici, cui i personaggi creati da Luigi Pirandello si lasciano andare sul serio di frequente. No, tranquilli, non mi sto perdendo in osservazioni peregrine o forse errate, perché so che Pancamo stesso si vanta d’essere da sempre un ammiratore senza freni del grande siciliano, appena ricordato. 
A ogni modo, bando sia alle ciance che alle divagazioni. E per tornare anzi all’e-book in questione, vi svelerò subito che nel suo secondo racconto (Serafino preposto al coraggio) un’allegra vena comica si combina con un tocco intensamente lirico, capace di delineare con grazia accorata le vicende bucoliche di un angelo premuroso, che si sforza come può di consolare gli uomini, per redimerli dal dolore esistenziale. Però che impresa ardua — paiono lamentarsi La domenica sportiva, Parusia e Succederà — salvare o almeno riscattare gli abitanti della Terra — quelli a immagine e somiglianza (o così si lucifera... pardon, vocifera!) di Nostro Signore — quando nessuno di essi ha più in cuore il benché minimo rimasuglio di rettitudine morale, e quando le funzioni religiose — nelle pievi di campagna, come nelle chiese di città — si degradano colpevolmente a riti pagani (cioè televisivi), quasi tramutandosi in beceri programmi come ad esempio L’isola dei famosi. Si può sopportare la vista di uno spettacolo simile, di una simile realtà, senza sprofondare all’istante nell’angoscia più completa e arrendersi all’orrore? «Certo!» — esclama Pancamo — «A patto naturalmente (perché un’altra via d’uscita purtroppo non c’è) di affidarsi prontamente all’umorismo e all’ironia (che sono il vero e proprio... come dire?... coraggio dei disperati!)». 
 
Andrea Tommasi
 
 
Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001 
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