“Io e lui”
Forse in me
è seduto un altro me:
un’immagine teorica e trasparente,
ma vigile…
Sta seduto
su una sedia improvvisata,
con l’aria di chi aspetta uno schianto:
con la testa fra le gambe,
le mani sulle orecchie…
Per ora
la mia parte cosciente
ama le misure medie:
fiutare l’autunno sotto il cielo
perfetto di settembre…
Fingo di ignorare
quell’altro lui:
che un giorno
non ci saranno più posti
dove nascondersi,
o gatti da imitare:
che dovrò vivere o morire…
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“La casa in collina”
Il pensiero
di questo falso anniversario
mi attraversa il bassoventre
in strisce di fuoco:
quando sto per dormire
divento una creatura coerente,
si sa…
Sei tu che ci corri in mezzo,
in questa piccola valle di sogni
che cerco di premere contro il buio,
oppure cammini per rendere
più estenuato il pensiero di te…
…………………………………………..
Com’era buono
l’odore del sole di settembre
sui tuoi vestiti e nei capelli,
com’era docile il frastuono del mercatino
fra i nostri discorsi:
perché non abbiamo
vissuto per sempre
del nostro amore,
in quella zattera di letto,
nella casa di Marta?
Abbiamo lasciato
che l’amore diventasse
un lago sordo, senza forme…
….…………………….
Certo, io tremavo
per la paura di non ritrovarmi,
dopo averti amata:
ma se ti rivedo
sei a braccia tese sopra di me:
un animale sicuro e selvaggio
che mi guarda…
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“Treni in ritardo”
Scompari come un’acqua carsica.
Troppo presto
la mia solitudine
t’aveva sperato
giovane sorgente:
che gorgoglia e canta,
e rallegra le mattine…
Se di te nel ricordo
qualcosa mi resta
sono gli occhi marini e accesi,
sull’incarnato alabastrino:
i capelli forti da ragazzo,
coi ricorsi color rame:
camminare nell’estuario della stazione
come due amici senza memoria,
che si raccontano una vita intera
in cento passi:
fingere una simmetria
con le attitudini del mondo:
un tono rauco da adulto nella voce,
o una gioia inesperta,
da novizio…
(…..)
Anche gli altri
sono incorrotti ed eterni,
come il mio desiderio d’amore,
come il mio dolore?
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Andrea Cambi, nato a Pisa nel 1971, si è laureato in architettura all’Università di Firenze.
Ha dato alle stampe la silloge di versi Parole da dentro, Libroitaliano-Editrice Letteraria Internazionale, Ragusa,1996.
Nel 1997 due sue poesie sono comparse su «Fuoriluogo», inserto de «il manifesto». Nel 1999 Maurizio Cucchi ha recensito due suoi componimenti sul settimanale «Specchio» de «La Stampa». Nel 2004 ha pubblicato una serie di racconti e poesie su «NuoviAutori.org» (sito web) e collaborato all’installazione audiovisiva dell’architetto Ivano Cappelli Dov’è l’uomo?.
Tre sue liriche sono state incluse nell’antologia elettronica La ricognizione del dolore, «Progetto Babele», Modena, 2007.
Ha contribuito sia al manuale di Maurizio Bertelli Esame di stato per architetti (uscito nel 2007 per i tipi della Alinea Editrice di Firenze), sia — con una schedatura di alcuni edifici sacri, ubicati nel Comune di Lari (Pisa) — al volume Atlante del barocco in Italia. Toscana / 1, Firenze e il Granducato, De Luca Editori d’Arte, Roma, 2007.
Ha delineato i fondamenti della propria attività letteraria in un’intervista rilasciata a «Speaker’s Corner», portale del Gruppo “Rcs”.
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Le immagini sono (C) Carlo Peroni 2001
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